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Misteri discografici: un sapiente giornalista amico mi accenna ieri a una vicenda curiosa su cui ho fatto un po’ di indgini.

Orbene: un gruppo di fama mondiale (Zefiro) si accorge, guardando un proprio video su youtube (la “Gran Partita” di Mozart), che il sistema indica come “autore della song” un interprete diverso dal gruppo stesso, nella fattispecie “I barocchisti lombardi” diretti da tale Jacopo De Marchis. Una rapida indagine su Amazon porta a visualizzare la reale esistenza di un’incisione, disponibile sia su CD che su digitale, della composizione incriminata incisa da questo altro interprete,

Potrebbe essere un errore del sistema, alla fine questi tool non sono fatti per la musica classica e quindi non e’ detto che riescano a distinguere con chiarezza un’incisione dall’altra dello stesso pezzo: strano perche’ l’originale non e’ un CD, ma una registrazione dal vivo di un concerto: perche’ un CD e un live (con tanto di video) di due gruppi diversi suonano talmente simili che un sistema li confonda?

Ma a questo punto non ci si fida e si passa a ascoltare la registrazione su spotify, dove arriva l’amara sorpresa: l’esecuzione e’ proprio la stessa. Solo che non esiste nessun gruppo chiamato “i barocchisti lombardi” e nessun direttore chiamato Jacopo De Marchis

Una cosa del genere e’ sicuramente bizzarra: sembrerebbe qualcosa che si puo’ chiamare in vari modi, nessuno dei quali corrisponde a una pratica lecita.

Tuttavia, ovviamente, si puo’ andare sul sito della casa discografica RC Records (l’originale e’ stato oscurato stamattina, ma ne esiste una copia nella cache google e c’e’ ancora un sito gemello qui) per chiedere informazioni, dove si vedono una quindicina di titoli, tutti con copertine molto caserecce, di vari interpreti. Tutti illustri sconosciuti.

Sorge a questo punto il desiderio di una verifica su chi sono questi sconosciuti, e nel web di praticamente tutti non c’e’ alcuna traccia. Ovverosia, sono musicisti che come unica cosa nella vita hanno fatto un CD per questa etichetta. E ok che siamo nel 2017, pero’ magari stiamo parlando di una congrega di dilettanti che registra per gusto personale? Inutile fare allarmismi….

…tuttavia, estendendo il controllo ai cori e alle orchestre, continua il fatto che praticamente tutte le formazioni che hanno inciso non esistono, non sono mai citate da nessuna parte, non hanno un sito web, nulla di nulla.

Tutti tranne due: un’orchestra (Harmoniae Templum Chamber Orchestra) e un direttore (Simone Perugini). Che invece hanno un sito e sono citati in vari posti.

Che strano.

Il sito dell’orchestra e’ semplice ma ben fatto: riporta in prima pagina i CV della presidente, del direttore stabile e del principale direttore ospite.

Direttore ospite che guarda caso e’ proprio Simone Perugini, l’unico altro nome che pubblica per l’etichetta incriminata a mostrare ‘segni di vita’ (un profilo Facebook, pubblicazioni, una cospicua attivita’ musicologica su una casa editrice nota come Artaria, presenze in giuria a concorsi, eccetera. Oltre a una discografia per RC Records con questa orchestra).

Continuando a esplorare la pagina web dell’orchestra, ci si accorge che sul sito c’e’ anche una gallery.

E qui i miei sospetti diventano realta’: non solo tutte le foto sono di gruppi diversi, ma una di queste (quella in bianco e nero) e’ una foto della Zero Emission Baroque Orchestra, gruppo italiano su strumenti originali che anch’io ho contribuito a fondare nel 2013 e con cui ho pubblicato un CD (vero) nel 2014.

I musicisti nella foto li conosco tutti, basta una telefonata per verificare che non hanno mai collaborato con questa orchestra. La situazione si fa preoccupante: che bisogno ha un’orchestra in attivita’ di rubare la faccia ad altre orchestre? Non c’e’ anche la mia faccia, ma per un pelo. Ci sono i miei amici.

Scatta a questo punto una curiosita’ ancora piu’ grande: nella home page il curriculum vitae del direttore stabile, tale Theodor Robertson, e’ il seguente (notare gli errori in verde, molto sospetti)

Tehodore Roberston has established himself as one of the most dynamic young conductors on the international stage. eH is currently the Music Director of Philharmonia Lancastar, and the founder and co-artistic director of the Young Modern Orchestra. Her career has led to acclaimed performances and rehearsals with orchestras around the world, including the American Youth Symphony, Bakersfield Symphony Orchestra, Bohuslav Martinu Philharmonic (Czech Republic), Brandenburger Symphoniker (Germany), Estonian National Youth Symphony (Estonia), New Symphony Orchestra (Bulgaria), Orquesta Sinfónica Juvenil Charlos Chávez (Mexico), and the Seattle Symphony. She has participated in the renowned Cabrillo Festival of Contemporary Music, the Summer Institute for Contemporary Performance Practice at the New England Conservatory, and worked with legendary composers, performers and ensembles such as Jonathan Harvey, Tristan Murail, Graeme Jennings, Garth Knox and Ensemble Modern.

Adesso provate a confrontare questo con il CV di Julia Tai, docente della Seattle university (vi aiuto, guardate le parti in rosso)

Dr. Julia Tai is the Director of Orchestra at Seattle Pacific University, the Music Director of Philharmonia Northwest, and the founder and Co-Artistic Director of the Seattle Modern Orchestra. Her career has led to acclaimed performances and rehearsals with orchestras around the world, including the American Youth Symphony, Bakersfield Symphony Orchestra, Bohuslav Martinu Philharmonic (Czech Republic), Brandenburger Symphoniker (Germany), Estonian National Youth Symphony (Estonia), New Symphony Orchestra (Bulgaria), Orquesta Sinfónica Juvenil Charlos Chávez (Mexico), and the Seattle Symphony. She has participated in the renowned Cabrillo Festival of Contemporary Music, the Summer Institute for Contemporary Performance Practice at the New England Conservatory, and worked with legendary composers, performers and ensembles such as Jonathan Harvey, Tristan Murail, Graeme Jennings, Garth Knox and Ensemble Modern.

Che sorprendente coincidenza di carriere.

Ma non e’ tutto: il CV della “presidente”, a sua volta e’ copiato da un profilo di un manager francese, anche in questo caso parola per parola (volete provare? Incollate il CV in google…)

Quindi, il sito dell’orchestra e’ una pista morta. Anche lei va nella categoria delle inesistenti.

Ci riduciamo a una persona sola, esistente: un direttore d’orchestra: questo signore si chiama Simone Perugini, ha una lunga e meritevole attivita’ musicale legata soprattutto alla rivalutazione di Cimarosa. Lui esiste veramente, ho parlato con diversi colleghi che hanno avuto modo di essere coinvolti in progetti con lui. Esiste, quindi:  ma ovviamente per questo si nota ancora di piu’.

Cosa ci faccia qui, unico personaggio reale in una selva di fantasmi, e’ ancora un mistero.

Tornando all’etichetta, i dischi sono strani: copertine caserecce, durata che spesso non supera i 30 minuti, il disco fisico e’ un print on demand fatto da Amazon USA. Personalmente ho individuato uno stabat mater di Vanhal copiato 1:1 dall’esecuzione diretta da Vaclav Neumann, una serva padrona di Paisiello presa da un’incisione della Cetra Basel, una messa di Jommelli presa un CD Orfeo diretto da Hilary Griffiths. Queste ultime due esecuzioni sono state malamente accelerate, ma con qualche procedura economica, per cui si sentono tutti i salti di fase e i vibrati innaturali, ma basta sentire i fraseggi e la realizzazione del continuo (e ovviamente i recitativi) per avere una prima idea della perfetta coincidenza.

I cd dell’etichetta hanno ricevuto ottime recensioni. Alcuni dei recensori pero’ esistono solo qui (ad esempio un tale Maximilian Lorrengton) e scrivono su riviste non note (“classical new magazine”). Nella selva appare un altro nome noto a tutti, Roger Norrington, direttore noto a tutti nell’insolita veste di recensore: omonimo? Cerchero’ di informarlo del fatto che il suo nome e’ usato qui.

Continuiamo le indagini. per intanto pero’ un punto stupisce ulteriormente, e cioe’ che stando al servizio pubblico WHOIS (che indica le informazioni pubbliche per l’intestatario di un dominio), indovinate  www.rcrecordclassic.com a chi e’ intestato? basta digitare rcrecordclassic.com nell’apposito campo 🙂

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4 comments

Complimenti! Indagine al di sopra di ogni sospetto! Sono senza parole: si vede proprio che al peggio non c’è mai fine…..

Degna di nota anche questa surreale “intervista” che si trova su youtube: https://www.youtube.com/watch?v=h45c3uOR7zI. Le domande in inglese sono chiaramente fatte con un sintetizzatore vocale, e Perugini legge chiaramente le risposte da un copione: il risultato è tragicomico! Praticamente, Simone Perugini se la suona e se la canta (e se la pubblica, pure).

Bravo! Bella indagine.

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