Giovanni Battista Bassani
“La tromba della Divina Misericordia” (1676) – PRIMA REGISTRAZIONE MODERNA
Anna Bessi (mezzosoprano)
Elena Carzaniga (contralto)
Paolo Borgonovo (tenore)
Gianluca Buratto (basso)
Ensemble Vocale Magnificat (Massimo Grechi, maestro del coro)
Ensemble strumentale StilModerno
Giorgio Tosi, Micol Vitali – violini
Eleonora Regoarda – viola
Nicola Brovelli – violoncello
Carlo Sgarro – Violone
Massimo Marchese – Tiorba
Carlo Centemeri – Organo e direzione
“La tromba della divina misericordia”, eseguita per la prima volta a Ferrara l’8 novembre 1676 e replicata a Bologna il 2 novembre 1682, fu il terzo oratorio di Bassani (dopo “L’Esaltazione di Santa Croce” e “L’epulone”), ma dei tre è l’unico di cui si sia conservata la partitura: rappresenta, perciò, la sua più antica composizione pervenuta, visto che la sua opera prima sarà pubblicata solo l’anno successivo. Il brano fu commissionato dall’Accademia della Morte di Ferrara, che operava all’interno dell’omonima confraternita, una delle istituzioni religiose più in vista della città, in cui Bassani – padovano di nascita – abitava almeno dal 1667. Da questo punto di vista, “La tromba” rappresenta un esempio di oratorio morale ben distante dai modelli più diffusi nelle corti, in cui il termine “oratorio” era usato per indicare un’opera con libretto ad argomento biblico o agiografico, tipico surrogato del melodramma durante i periodi – come la quaresima – in cui i teatri erano chiusi. . Questa incisione si inserisce nell’ambito degli studi tesi alla riscoperta del Bassani, oggi ricordato soprattutto per alcune Sonate in trio (di cui viene presentato un esempio, la Sonata VIII dell’opera 5, insieme a una Toccata inedita per Organo), ma che fu, al tempo, musicista famoso, di cui lo stesso Bach fece trascrivere, e quindi studiò, sei Messe.